Lola vive dentro una gabbia dorata dalla quale non trova la forza di uscire, ma un giorno riesce a dare seguito al proprio istinto e, rincorrendo il sogno di una vita, fugge in Occidente per ricrearsi un’esistenza pertinente al proprio essere. Lola scappa, grida, corre, si nutre dei propri desideri, ascolta la voce della propria anima, riscopre il piacere del colloquio libero con la sua mente, getta la maschera, si toglie il velo e vola libera verso la luce della luna che sembra indicarle la via della libertà.

Lola è finalmente felice, adesso respira a pieni polmoni, pensa in modo universale, progetta ogni istante della propria quotidianità senza doversi reprimere. Lola sorride con gli occhi, viola ogni serratura della propria prigione ovattata, rompe ogni barriera che le impediva di condividere le emozioni vere, deflagra ogni parete che le sbarrava il passo per riappropriarsi del proprio apparato sensoriale.

Adesso Lola vive, ma si trova immersa in una realtà opposta, in una libertà eccessiva e sregolata che esalta il consumo delle cose futili e i contenitori sui contenuti. La società occidentale impone a Lola codici estetici per farsi accettare e lei, dimenticando i sacrifici fatti per liberarsi dalla precedente reclusione, senza rendersene conto, stordita dagli abbagli di una bellezza ad ogni costo, trasforma il proprio corpo con la chirurgia estetica perdendo la naturale fisionomia e smarrendo, nuovamente, il proprio essere.

Lola è passata da una prigione ad un’altra prigione e questa volta, probabilmente, sarà ancora più difficile uscirne.

Maurizio Vanni
Museologo e critica d'arte

 

“Sono stata fortunata – sembra dirci Lola – a trovare la forza per fuggire dalla mia casa, per ritrovare una dimensione dove poter esaltare la mia personalità, per continuare a conoscere per conoscermi. La vita è meravigliosa se possiamo viverla con intensità, in piena armonia con la natura e in sintonia con le leggi dell’universo. Adesso sono una donna libera, vivo ogni istante come se fosse l’ultimo, assaporo le soddisfazioni della libertà e l’estasi di ogni emozione vera. Respiro la vita e rincorro le mie coscienti illusioni. Ma ora scusatemi, ho un appuntamento con il chirurgo estetico. Il prossimo mese c’è una festa importante e non posso presentarmi senza le mie nuove labbra”.

 

 

 "REVOLUTION"

 

 

Il tavolo rappresenta la riunione, la comunione, la condivisione del cibo, delle idee…

Era  evidente che il tavolo avra la forma  tonda: ciascuna persona seduta può vedersi.

Ho fatto una scultura con dei tatuaggi sulla schiena, li, ho messo su la schiena le 3 religioni monoteiste più una colomba come segno di pace.

Ogni petalo ha una rappresentazione religiosa. E ciascun petalo ha il colore della sua religione.

Le religioni che ho messo sul tavolo sono cattoliche, musulmane, ebree, humaniste boudhiste e agnostici. Ho ripreso i loro simboli che ho lasciato in  bianco per rappresentare la purezza, la speranza.

Al centro c e la colomba che rapresenta la pace

La cellula con il tempo ha preso forma di un petalo… e come un vassoio davanti ciascune personne.

Sarebbe bellissimo avere  persone spiritualli o non al torno del tavolo. E possono parlaci , condivedere loro pensieri…

Ciascuna religione chiede la stessa cosa :

di coltivare la bontà, la giustizia,la gratitudine, il perdono, la tolleranza

Obiettivo ultimo è di arrivare alla SAGGEZZA  PURA al interno di noi stessi

Il mio tavolo ha un messagio di toleranza e un messagio di pace!

 

 

 

 "TOLERANCE TABLE"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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